mercoledì 17 maggio 2017

La Memoria

La memoria è il processo con cui si codificano, si immagazzinano e si recuperano le informazioni. Ciascuna di queste tre parti rappresenta un differente processo, ma sono tutte ugualmente fondamentali, infatti soltanto se hanno operato tutti la rievocazione delle informazioni è possibile:
  • codifica: processo con cui le informazioni vengono registrate inizialmente in una forma utilizzabile per essere conservate in memoria;
  •  immagazzinamento: è il mantenimento delle informazioni, e se le informazioni non vengono immagazzinate nel modo adeguato, queste non possono essere rievocate successivamente;
  • recupero: consiste nella localizzazione delle informazioni e nella loro rievocazione. 
Tuttavia si devono tenere in considerazione anche i fallimenti della memoria, come l’oblio che è essenziale per il funzionamento appropriato della memoria, la capacità di dimenticare particolari inessenziali aiuta a non essere distratti da dati non significativi e permette di formare impressioni e ricordi.
La memoria non è la stessa cosa dell'apprendimento. Quest'ultimo presuppone la capacità di conservare una precedente esperienza e indica la capacità di modificare un comportamento in rapporto a quanto si è appreso. Quindi l'apprendimento serve per scoprire o applicare delle leggi generali di azione nei fatti particolari. Si potrebbe anche dire che la memoria rende testimonianza al passato, mentre l'apprendimento dà un valore al passato, per comprendere il presente e progettare il futuro. 














La Comunicazione

La comunicazione è intende il processo e la modalità di trasmissione di un'informazione da un punto ad un altro, attraverso lo scambio di un messaggio composto secondo le regole di un determinato codice.
La caratteristica fondamentale della maggior parte dei processi di comunicazione è che la presenza del ricevente non implica necessariamente l'assunzione completa dell'informazione: ciò dipende sia dall'efficacia del canale sia dal risultato dell'interpretazione del messaggio da parte del ricevente; tale risultato è fortemente influenzato dal livello di condivisione del codice, quando questo non è univoco, come spesso accade nei linguaggi estremamente complessi e, quindi, in ultima analisi, dai fattori che influenzano l'emittente ed il ricevente. Perciò, specificatamente nell'ambito delle teorie psicologiche ed etologiche ed usualmente nei modelli generali sulla comunicazione più utilizzati, si introduce il "contesto", perché quest'ultimo influisce sui due processi di significazione, costituisce in tali modelli il sesto elemento fondamentale e rappresenta uno spazio che viene condiviso da tutti i membri che comunicano.
In senso psicologico la comunicazione vuole intendere lo scambio di stimoli e risposte tra due o più soggetti di cui una delle forme più diffuse è denominata narratività.
La comunicazione riguarda sia l'ambito quotidiano, sia l'ambito pubblicitario e delle pubbliche relazioni: in ciascuno di questi ambiti la comunicazione ha diverse finalità. Gli agenti della comunicazione possono essere persone umane, esseri viventi o entità artificiali. E' colui che "riceve" il messaggio ad assegnare a questo un significato, per cui è la potenzialità creativa dell'essere umano ad assegnare significati ad ogni cosa, creando il "sistema comunicazione" con le sue due caratteristiche: l'immaginazione e la creazione di simboli. 
Il concetto di comunicazione comporta la presenza di un'interazione tra soggetti diversi: si tratta di una attività che presuppone un certo grado di cooperazione.








L'Apprendimento

L’apprendimento può essere definito come un cambiamento del comportamento o della percezione quale risultato dell’esperienza. Il cambiamento può essere fisico e manifesto o psicologico e attitudinale.
L’apprendimento è multifattoriale. Il processo d’apprendimento può valersi di componenti verbali, concettuali, percettive, motorie, emotive e d’abilità nel risolvere problemi. L’apprendimento è multifattoriale anche in un altro senso.
L’apprendimento meccanico, è la capacità di ripetere ciò che è stato insegnato senza necessariamente aver capito od esser capace d’applicare quanto è stato appreso. Conseguentemente non è possibile il conseguimento del transfert.

  • Al livello della comprensione, lo studente non solo è in grado di ripetere ciò che gli è stato           insegnato, ma ha consapevolezza dei principi e delle teorie su cui si fonda;
  • Al livello dell’applicazione, lo studente non solo comprende la teoria ma può anche utilizzarla per applicare ciò che ha imparato ed eseguirlo correttamente;
  • Al livello della correlazione, lo studente è capace di associare i diversi elementi di ciò che ha imparato con altri segmenti o blocchi di apprendimento o dati dell’esperienza e d’organizzarli autonomamente in un proprio schema culturale.



mercoledì 8 febbraio 2017

Mente e Cervello

Il cervello è necessario per lo svolgimento di tutti i nostri processi psichici.
I pensieri, i sogni, i ricordi, le idee e le emozioni li riconduciamo alla mente, con la quale ci identifichiamo.
Stabilire il rapporto mente-cervello non è affatto facile e quest'impresa impegna da secoli scienziati e filosofi. Il cervello è concreto e materiale, mentre la mente è astratta ed è un insieme di funzioni. Il cervello può anche essere paragonato a un hardware del computer, la mente invece al software.
Secondo alcuni studiosi il funzionamento della mente è dovuto ad una forma di riduzionismo, secondo altri invece non è così.
Gli scienziati cercano una corrispondenza fra le funzioni della mente e le aree del cervello.
Esistono 3 posizioni fondamentali:
  • CONCEZIONE LOCALISTICA: tutte le funzioni mentali sarebbero svolte da singole e distinte aree cerebrali specializzate, che operano in modo autonomo, sotto il controllo di una centralina generale.
  • CONCEZIONE ANTILOCALISTICA: non esisterebbero aree distinte che svolgono le funzioni mentali, che sarebbero il prodotto di attività cerebrali.
  • CONCEZIONE INTERAZIONALISTICA: le funzioni sarebbero svolte da diverse aree, che non agirebbero autonomamente, ma si influenzerebbero reciprocamente.

domenica 22 gennaio 2017

Le oche di Lorenz

Konrad Lorenz fu un grande zoologo ed etologo austriaco. È considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, che da lui viene definita «ricerca comparata sul comportamento».
Da bambino Konrad, leggendo un libro, si appassionò agli animali, in particolare alle oche selvatiche.
La lettura di questo racconto suscitò in lui la voglia di avere un'oca. Nel 1949 fondò ad Altenberg il Konrad Lorenz Institute per le ricerche sul comportamento animale. In questo istituto lui inventò la teoria dell'imprinting.
 
Lorenz scrisse un libro dove raccontò l’esperienza d’imprinting con la prima oca selvatica covata in un'incubatrice. Quando arrivò il momento della schiusa dall’uovo l'oca vide Lorenz. Da quell’istante cominciò a seguirlo ovunque al punto che fu costretto a costruire un cestino per portarla sempre in spalla. Lorenz ricevette per questo il premio Nobel.
In classe abbiamo parlato di questo argomento, perchè si collega al discorso fatto riguardo la risata esculsiva. Anche nelle oche, quando due maschi d'oca litigano, viene deriso colui che perde.


In questa fotografia, si vede Lorenz seguito dalle oche.
Le oche di Konrad Lorenz